LA MEDEA DEI TEMPI MODERNI
The Medea of the modern times
(La drammatica analogia fra il mito e la realtà: Un caso concreto di analisi e di prevenzione della Sindrome di Medea)
(The dramatic analogy between the myth and the reality: A concrete case of analysis and of prevention of the Medea Syndrome)
Figli scomparsi - Chi li ha visti?
La
Medea dei tempi moderni.
Ci sono figli che vengono
rapiti, altri che fuggono di casa e, molto spesso, ci sono figli che vengono sottratti
all'altro genitore (normalmente il padre) con continuo e ripetuto plagio da
parte della madre. Questi figli, molto spesso, rischiano persino la vita nelle mani
della loro madre.
In questa storia drammatica, dolorosa e disumana per i figli, all’epoca della separazione
essi avevano 7 e 4 anni.
Fin dal 1990, e in special modo dal 1992, la madre, con astuti sotterfugi e
mille ingannevoli stratagemmi, ha ossessivamente impedito di far incontrare i figli col
padre
da oltre 16 anni, tanto che questa pare sia
diventata la sua principale occupazione. Questi impedimenti li esercita con
ostinata caparbietà ancora adesso, anche se sono diventati entrambi maggiorenni,
utilizzando nelle sue denuncie (tutte archiviate) persino documenti illegittimi
o caducati.
Eppure, paradossalmente, è laureata in pedagogia (sic!) e insegnante
(vedi
Nota a fondo pagina), in un istituto magistrale
o liceo
pedagogico (scuola per
future maestre, sic!).
Il motivo di tanta perfidia è che la madre ha il "dente avvelenato" nei confronti dell'ex coniuge (ormai
divorziati da anni), per non essere riuscita ad egemonizzarlo dopo averlo
ingannevolmente sposato, fingendo persino un suicidio. I matrimoni fatti per mero interesse economico sono
destinati a finire, senza amore vero non durano.
E' evidente che tanta
malvagità è premeditata. Ci sono due tipi di persone: coloro che vogliono
risolvere i problemi e coloro che cercano vendetta. Questo accanimento nell’impedire le visite ai figli
è un palese strumento di vendetta nei confronti dell'ex coniuge. Come donna,
come madre e come insegnante si dovrebbe solo vergognare. Va detto
comunque
che il padre continua ad inviare l'assegno mensile di
mantenimento di 627,10 euro/mese con bonifico bancario automatico.
Nel 1992 la madre ebbe a scrivere: «deve
provare il dolore dei figli».
Negare ai figli l'altro
genitore è un delitto atroce, un crimine a danno unicamente dei figli.
Medea prima dell’assassinio dei figli
Affresco da Pompei, casa dei Dioscuri, ca. 62-79 d.C. (a sinistra)
Frammento di pittura parietale da Ercolano, ca. 45-79 d.C. (a destra)
Museo Archeologico Nazionale - Napoli - Italy
Medea
nella mitologia.
I "Corsi e ricorsi
storici" espressi da Giambattista Vico si riconfermano. La
Sindrome di Medea, è sempre stata di stringente attualità, e si ripete subdola ancora oggi.
Il mito di Medea si perde nella notte dei tempi. La letteratura classica
racconta che Medea e Giasone ebbero due figli
(tragedie di Euripide V sec. a.C., Ovidio, Seneca, Corneille). Dopo la separazione Medea, la maga, voleva rientrare, ma esclusivamente per realizzare al meglio il suo proposito di
vendetta, facendosi calma e umile. Ma Giasone intuisce tutto e la rifiuta, teme la sua presenza quanto meglio essa sa, perfidamente, farsi umile e mansueta.
Giasone sa che le Medee sono come i muli,
ottusi, ostinati e recalcitranti, per evitare i loro calci devi tenerli a debita distanza, qualunque sia il costo sono pur sempre danni limitati.
Allora senza scrupolo alcuno utilizza i figli come strumento subdolo di ricatto affettivo e di coercizione economica, sottraendo loro gli affetti più cari e la serena fanciullezza che gli è dovuta.
Medea, pertanto, non riuscendo a colpire Giasone direttamente e sapendo del suo
amore per i figli, li uccise per punire il marito.
Nella sindrome di
Medea c'è una componente quasi biologica in quanto si uccide il figlio per
togliere la discendenza al marito. Dietro questo comportamento potrebbe esserci
a livello psicoanalitico una rivalsa della donna nei confronti dell'uomo. Vari
specialisti ricordano poi che sono almeno una trentina i possibili motivi che
possono portare una madre a uccidere il proprio bambino, ma in tutti i casi noti
sulla base delle statistiche internazionali si calcola che su tre madri che
uccidono i figli soltanto una soffra di disturbi mentali. La maggior parte
agiscono perché spinte dal desiderio di vendicarsi del marito.
Temi la vendetta dell'ex moglie: è
subdola, ingannevole, feroce e spietata.
Medea uccide i suoi figli - Anfora a figure rosse campana - Italia - circa 330 a.C.
Museo del Louvre - Paris - France
Violenze
ai figli.
Per questo, onde evitare che la
mente contorta della madre potesse
fare fisicamente del male ai figli quando erano ancora piccoli, se avesse visto un accanimento nel pretendere le visite con forza, il padre salomonicamente si è tirato indietro
(Bibbia, Salomone e le due madri, I RE 3,16-28).
Ciò non è stata solo
un'ipotesi, ma una tragica realtà: nel 1995 ha iniziato col simulare un timpano rotto al figlio
al fine di accusare il padre, rischiando di farlo diventare sordo per davvero. Tale simulazione di reato
da parte della madre a danno del figlio è stata poi accertata dall’autorità
giudiziaria con certificato medico specialistico che attestava: All'esame
otoscopico la Membrana Timpanica appare normale in AA, senza segni di pregresse
alterazioni.
Tanta e tale era la perversione mentale della neo Medea che la stessa tentò
persino di far entrare l'ex coniuge nel "tritacarne" della pedofilia,
con l'intento diabolico satanico di rovinare il padre pur sapendo che questa
calunnia infamante avrebbe
rovinato conseguentemente anche la figlia.
A tale scopo, nel suo perfido disegno, cercò di coinvolgere una assistente
sociale e lo psicologo di turno del locale consultorio pubblico, nella speranza
di ingraziarseli. Nei loro confronti la neo Medea tentò di giustificare la sua
opposizione agli eventuali incontri colloquiali della figlia col padre
ipotizzando che lo stesso padre potesse violentare la figlia, all'epoca di 10
anni, nonostante non ci fosse stata da parte di lui la possibilità di vederla
da alcuni anni.
Imprevedibilmente e contro le sue aspettative, i due professionisti, seri ed
onesti, non abboccarono a tale tranello illegale e immorale in quanto il padre
era persona a loro molto nota per la sua comprovata integrità e rettitudine
morale. L'accaduto fu verbalizzato dai professionisti del Consultorio
familiare. Il verbale fu poi trasmesso al Tribunale di Minori di competenza, ma fu da questi del tutto
ignorato.
Per tali reati, nell'anno 2000, dopo tutte le defatiganti quanto inutili
vicissitudini con il Tribunale dei Minori a cui sono stati sottoposti anche i
figli minori, la Procura della Repubblica presso il Tribunale della provincia,
d'ufficio, ha rinviato a giudizio la madre (Art. 81 cpv., Reato continuato; art. 288 c. 2
cp., Mancata
esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice), con la seguente
motivazione: "Con più azioni esecutive di un medesimo disegno
criminoso, ripetutamente, impedendo al proprio coniuge (dal quale era legalmente
separata) di vedere e tenere con sé i figli minori (infraqattordicenni), così
come disposto da omologa separazione, eludeva l'esecuzione di tale ordinanza".
Ma l'accusa è andata in prescrizione per le lungaggini giudiziarie dovute ai continui rinvii; non è stata
svolta neanche la prima udienza utile. Nonostante tutto ha continuato ad avere in affidamento i figli e ad impedire,
con cocciuta ostinazione, illecitamente le visite al padre.
La madre ha utilizzato i figli anche come strumento di
estorsione economica. Nel 1997 il parroco che che li aveva
sposati e che è stato sempre molto attento e sensibile alle vicissitudini dei
bambini, volle
provare a convincerla a non impedire ai figli di incontrare il padre. Ella gli
rispose: "Se vuole vedere i figli mi deve intestare la sua
proprietà". Lapidaria la risposta del prete, che di cose terrene e
soprattutto ultraterrene se ne intende: "Queste proposte non stanno né in cielo né
in terra". Poi aggiunse: "Il giorno dopo
sarebbe tutto come prima".
Medea - Sarcofago in marmo - circa 200 d.C. - Roma - Italy
Violenze
al marito.
Va detto inoltre che, negli ultimi quattro anni prima della separazione, la moglie ha
tentato di avvelenare il marito a dosi sovra-mitridatiche, analogamente a quanto
intendevano attuare Medea a Giasone e Didone a Enea. Ciò è comprovato dalle sistematiche e frequenti analisi cliniche a cui il marito necessariamente si
è dovuto sottoporre per i continui malori. Il disegno criminoso non si è realizzato solo perché,
provvidenzialmente, è intervenuta la separazione legale e di fatto. Detti malori, infatti, sono drasticamente cessati dopo la loro convivenza, e finora non si sono più ripetuti per tutti questi
lunghi anni.
Negli ultimi anni prima della separazione omologata, da ladra provetta, un po'
alla volta trafugò dalla casa coniugale alcune decine di milioni di lire
(denaro liberamente tenuto in casa per fiducia), consegnandole a terza persona.
Già con largo anticipo si era cominciata a preparare economicamente per la futura
separazione.
Subito dopo la separazione omologata, l'ex moglie si interessò persino di far assoldare,
tramite un suo familiare di primo grado, dei pregiudicati di regioni limitrofe per un agguato all'ex
marito. Se per percosse o per omicidio non è dato sapere. La circostanza fu
ingenuamente riferita dalla madre di lei. Probabilmente ha desistito in quanto
l'ex coniuge sarebbe stata la prima ad essere sospettata dagli inquirenti.
L’analogia con Medea la maga è totale, altrimenti tanta malvagità della neo Medea verso l’ex coniuge e soprattutto verso i figli sarebbe inspiegabile.
L'analisi delle motivazioni che hanno indotto la madre a tali comportamenti
esula dalla presente trattazione. Certamente non possono trovare giustificazione nelle ristrettezze economiche della sua famiglia d’origine.
Anzi, normalmente, le privazioni familiari inducono spontaneamente l’animo umano verso umiltà e carità.
Tuttavia, proprio la ripugnante attività familiare di necroforo al cimitero del
paese d'origine potrebbe essere stata la causa predominante della sua smisurata cattiveria, assimilabile a demoniaca.
Volendo benevolmente escludere a priori comportamenti di tipo diabolico satanico da parte
della madre, gli stessi,
viceversa, potrebbero essere riconducibili nell'ambito di una patologia di tipo
dissociativo paranoide. Per tali patologie e per altre di natura psicotica,
prima e dopo la separazione è stata sottoposta alle relative terapie presso il reparto di
Psichiatria e Salute Mentale del locale Ospedale.
Una donna siffatta, subdola, ingannevole, feroce e spietata, famelica di soldi,
che ha come unico obiettivo il denaro anche se viene ottenuto con ogni mezzo,
anche prostituendosi (perfino con un vecchio pensionato al fine di estorcergli i
soldi della pensione), o utilizzando i suoi figli come strumento di coercizione e di
ricatto e come mezzo di difesa, denaro utilizzato a sperpero al solo fine di apparire ciò che non è,
non è mai stata e non sarà mai, utilizzato unicamente per celare le sue misere
origini (effetto compensativo) e il suo comportamento lascivo, è molto
pericolosa per la comunità e per chiunque la frequenti. Questi individui sono come la
peste, sono da tenere il più lontano possibile. Da gente così
non ci si può aspettare mai niente di buono, soprattutto quando appaiono
camaleonticamente diverse.
"Scappa
quanto vuoi che qua t'aspetto"
Tommaso Stigliani
"Scapp quant voi ca quà t'aspett". (Traduzione: Prima o poi sconterai tutto).
Medea - II sec. a.C. (particolare) - Pergamonmuseum - Berlin - Germany
Scelte
del padre consapevoli e responsabili.
Una corda se tirata egoisticamente da ambo le parti si spezza nel punto più debole; e i figli sono il punto
debole del sistema. Si sceglie sempre fra Scilla e Cariddi. Allora il padre ha superato con serenità il proprio dolore, nella consapevolezza che il danno minore era quello di fare un passo indietro, senza egoismi personali.
Ogni iniziativa sarebbe stata una "Vittoria di Pirro", con danni
psicofisici ingenti e irreversibili nei confronti dei figli. Concretamente
sarebbe stata comunque una sconfitta, proprio come la vittoria di Pirro contro i
Romani avvenuta nella battaglia di Eraclea, (o Heraclea, località in provincia di Matera,
in Basilicata) nel 280 a.C., ottenuta con danni
ingenti e sproporzionati, tanto da risultare quasi come una sconfitta.
Il padre ha saputo contenere in silenzio il
suo dolore per i figli al fine di non turbarli ulteriormente. Infatti negli orari di
visite prescritte dal Tribunale, per vincere l'opposizione violenta della madre
nonostante il suo rinvio a giudizio per lo stesso reiterato reato prima citato (cfr. Violenze ai figli), tutte le volte bisognava andarli a prendere con i carabinieri e l'ufficiale giudiziario, proprio come per un pignoramento di oggetti. Purtroppo così è la procedura legale.
Siccome allora il rimedio sarebbe stato peggiore del male perché erano ancora
troppo piccoli, il padre ha pensato che sarebbe
stato meglio incontrarli alla loro maggiore età.
A posteriori è lapalissiana l'amara conferma, che molti tribunali purtroppo si
ostinano a non vedere: una madre che utilizza i propri figli come strumenti di
vendetta nei confronti dell'ex coniuge e come elementi di
coercizione e di ricatto esclusivamente economico,
danneggiandoli a livello psicofisico e arrivando perfino a ucciderli non solo
nella mitologia ma anche in tanti casi reali di grande attualità, non può
avere nulla di buono come madre, tanto meno come moglie.
Se una madre manifesta, attraverso i comportamenti più diversi, il desiderio di
"farsi padrona dei figli", o è affetta da una specifica patologia
psichiatrica, oppure è colma di demoniaca malvagità.
Medea - II sec. a.C. - Pergamonmuseum - Berlin - Germany
Palese ingiustizia nei confronti unicamente dei figli.
Questa palese ingiustizia nei
confronti unicamente dei figli è stata, invece, gridata con forza nei tribunali, con colloqui, memorie scritte e prove documentali, ma senza alcun risultato.
Nel frattempo i figli da bambini sono diventati più che maggiorenni. Non solo
sono cresciuti senza la figura paterna, ma la madre,
per oltre 16 anni, ha continuato a esercitare su di loro forti pressioni psicologiche, dipingendo il padre a tinte fosche e continuando tuttora a impedire le visite, determinando
danni devastanti alla
loro salute psicofisica.
E così
"Dum Romae consulitur Saguntum expugnatur" (Mentre a Roma si discute Sagunto viene
espugnata). Questa frase di Tito Livio (Storie XXI, 7), riferita alla campagna di Annibale in Spagna del 219 a.C. che scatenò la seconda Guerra Punica, descrive perfettamente questa situazione paradossale.
William Shakespeare (Il Mercante di Venezia) e, successivamente, Cesare
Beccaria (Dei delitti e delle pene) sostengono che quando fatti così
drammatici non trovano soluzione e i responsabili restano impuniti per colpa di
una Giustizia lenta, inefficiente o partigiana, è la credibilità dello Stato
che viene messa in discussione.
Sarcofago con scene del mito di Medea: invio dei doni a Glauce (chiamata Creusa
da Seneca), morte di Glauce, Medea uccide i figli, partenza di Medea con le salme degli figli su un
carro di serpenti alati - Marmo greco - circa 150-170 d.C. - Terme di Diocleziano (Museo Nazionale
Romano) - Roma - Italy
Madre Medea apparentemente affettuosa e amorevole verso i figli.
Le madri Medee non si mostrano maltrattanti o incuranti, ma sono, al contrario, premurose, preoccupate e ansiose per
il bene e la salute dei figli. E' quanto accade anche nella Sindrome di Münchausen
per Procura, conosciuta anche come Sindrome di Polle,
una patologia simile alla Sindrome di Medea. Per cui trae in inganno una madre
Medea apparentemente affettuosa e amorevole verso i figli, e loro stessi,
nell'età evolutiva,
non sono in grado di discernere.
In questi lunghi anni la
mente dei ragazzi è stata completamente alterata dal continuo plagio da parte della
madre, e se non si sono del tutto sbandati è stato un vero miracolo.
Dalla recente documentazione giudiziaria il padre ha appreso che entrambi i figli sono iscritti alla Facoltà di
Architettura: se per emulazione
da parte dei figli verso il padre (Architetto molto noto e stimato, professionalmente
e moralmente), o per sfida da parte della madre
non è dato sapere. Ma risulta che entrambi sono fortemente in ritardo con gli
esami: impegni importanti di studio falliscono con certezza se si affrontano per
sfida. Occorre invece interesse, passione, perseveranza, impegno e tanti
sacrifici. Qualunque cosa si faccia bisogna farla bene e nei tempi giusti! Farla tanto per
fare
non serve a niente, è solo tempo sprecato.
E' facile immaginare che la
neo Medea possa anche gioire
sia perché impedisce al padre di aiutarli negli studi, sia se non riescono a terminare gli
studi stessi, sapendo che ciò può dare sofferenza al padre per il loro avvenire. Invece il danno è unicamente dei figli.
Ed inoltre, ora che i figli sono diventati maggiorenni da alcuni anni,
essi continuano a restargli lontano, nonostante i suoi
pochi ma riguardosi tentativi di incontrarli. Tranne il primo incontro, che è
stato una
sorpresa per il figlio appena maggiorenne e di cui la madre non ne sapeva nulla preventivamente,
quelli successivi sono stati affrontati dai figli con soverchiante insolenza e tracotante
maleducazione verso il padre. Non solo si sono sempre conclusi a livello umano
con molta amarezza, ma ad essi hanno sempre fatto seguito le denuncie per molestia da parte dei figli e, sistematicamente,
le stesse sono state accompagnate in allegato da altrettante improponibili
denuncie da parte della madre. Queste continue denuncie della madre dimostrano
tuttavia la sua cocciuta ostinazione nel voler impedire i colloqui fra padre e
figli con ogni mezzo, anche utilizzando documenti illegittimi.
Medea - Sarcofago in marmo - circa 150-160 d.C. - Ministero Beni Culturali - Italy
Figli
vittime o profittatori?
A questo punto il dubbio sorge spontaneo: i figli hanno assunto questo comportamento ostile nei confronti del padre per
convenienza o per convinzione? Ci marciano sopra o sono rimaste vittime inconsapevoli dell'occulto plagio perpetrato per anni dalla madre?
In seguito alle tristi, disumane e poco dignitose vicende accadute in tanti
anni, risulta ovvio e necessario interrompere ogni tentativo di avvicinarli. Il padre, pur con l’amarezza
per non essere riuscito a dare ai suoi figli (attualmente di anni 25 e 22) la serenità di un rapporto affettivo con entrambi i genitori, a loro ostinatamente
negato dalla madre,
resta serenamente consapevole di aver fatto tutto quanto era nelle
sue possibilità, sia sotto l’aspetto umano che legale, e che nulla in futuro potrà pesare sulla
propria coscienza di padre.
Adesso che sono entrambi maggiorenni già da alcuni anni spetta a loro stessi
liberarsi ed autoriscattarsi, senza prima però aver preso piena consapevolezza
dei crimini subdoli a loro perpetrati dalla madre.
A loro e a tutti questi ragazzi
sfortunati e infelici, ai quali è stata rubata l'innocenza della loro
fanciullezza, usati dalla madre come strumento di vendetta e per la sua bramosia
di potere, ai quali è stato instillato l'odio verso il padre ed è
stata oscurata la mente per cieco egoismo, viene rivolto un augurio: aprite
il vostro cuore e date ascolto alla voce
più profonda della vostra coscienza (quella ancora rimasta scevra dagli
ingannevoli condizionamenti e dai subdoli ricatti), non lasciatevi più
strumentalizzare da chi vi ha fatto credere di volervi bene, sforzatevi di pensare
e di decidere autonomamente, riprendetevi il comando onesto e sereno della vostra vita.
Il tempo è irreversibile, quello perduto è impossibile recuperarlo, ma si
può evitare di sciupare quello presente e soprattutto quello futuro. Questi anni sono
determinanti per
il vostro avvenire, ogni giorno che passa nell'immobilismo è di grave
pregiudizio per il vostro futuro, ogni giorno che passa è perduto per sempre.
Medea, 1879-1882, acquerello 20 x 38 cm, Paul Cézanne (1839-1906)
Un
caso concreto di prevenzione della Sindrome di Medea.
Con la presente narrazione si vuole offrire un personale contributo, si spera né piccolo né superficiale, a quella discussione che sta coinvolgendo tanti studiosi delle varie discipline sulla valutazione della Sindrome di Medea. Si vuole esprimere, in sostanza, sia che la Sindrome di Medea è di stringente attualità, sia che esiste la possibilità di una concreta prevenzione, soprattutto in
mancanza della tutela da parte delle Istituzioni dello Stato.
La Sindrome di Medea molto spesso viene menzionata solo quando il dramma dell’uccisione dei figli si è consumato.
Tuttavia, dai fatti precedentemente esposti, si evince chiaramente come la stessa Sindrome possa risultare allo stato latente o sub-clinico solo perché alcuni protagonisti (il padre, in questo caso) assumono un atteggiamento anomalo rispetto ai canoni comportamentali, solitamente egoistici e istintivi.
Nel caso in esame, la Sindrome di Medea si sarebbe certamente concretizzata se il padre avesse preteso con accanimento le visite dei figli. Il padre, quindi, non ha insistito nell’ottemperare al diritto reciproco di incontrarsi con i figli, non per proprio menefreghismo o non amore nei loro confronti bensì, al contrario, per amore concreto e consapevole verso di essi.
Inoltre, molto spesso accade che l’abbandono dei figli da parte del padre sia conseguente alla ricostruzione di un nuovo nucleo familiare da parte di lui. Contrariamente a ciò, nel presente caso, il padre non si è ricostruita una famiglia, ma, considerata la criticità della sua vicenda, ha volutamente scelto, a priori,
di evitare di cercare i figli, quando erano ancora piccoli, per il precipuo scopo di impedire che restassero vittime della Sindrome di Medea
(cfr. Violenze ai figli). Con l'assunzione di tale comportamento, di apparente
non amore verso i figli, il padre ha fatto venire meno l'oggetto del contendere
e quindi lo strumento di vendetta. La decisione è stata assunta nella serena
consapevolezza di arrecare ai figli il danno minore. Le iene, efferatamente
crudeli e vili, non si possono affrontare, vanno raggirate con
l'astuzia.
E’ noto, infatti, che la Sindrome di Medea si realizza con più facilità quando i figli
sono molto piccoli, sia perché vengono considerati dalla madre appendici del suo
corpo, sia perché, vigliaccamente, figure più facili da sottomettere perché
fisicamente meno forti e più indifesi.
I piccoli sono indifesi, bisogna amarli, tutelarli ed aiutarli a crescere.
Purtroppo, però, l'infanzia è sempre più sfruttata ed abusata dagli adulti,
ed in particolare dai genitori e dalle istituzioni.
Ma anche in età adulta sono in pericolo, quando la madre sa che possono ancora dare
dolore al padre o che possa perderli per tardiva consapevolezza degli stessi
figli, vedendosi vanificare tanti anni di livore. Questo pericolo, essendo allo stato latente, è ancora più angosciante.
Bisogna comportarsi come fece Enea con Didone.
Ai figli sicuramente resteranno inconsapevoli vuoti affettivi, certamente negli anni a venire conseguenze negative nel relazionarsi con gli altri e, più in generale, gravi pregiudizi a livello psicofisico.
Dopo che i figli avranno preso consapevolezza dell’accaduto, per la madre non saranno certamente giorni sereni, ma
“Chi è causa del suo male pianga se stesso”.
Al padre resta invece l’angoscia di avere di fatto perduto i suoi figli che ha tanto amato, anche se in silenzio, ma comunque gli è di conforto che il dramma non si è consumato e che i suoi figli sono ancora vivi.
Questo è l'epilogo della sua scelta dolorosa, fatta consapevolmente a priori, fra Scilla e
Cariddi.
In conclusione, anche se il dramma di Medea non si è consumato nel senso più stretto del termine, cioè con la morte dei figli, comunque si è concretizzato ugualmente
perché ha impedito loro di avere una infanzia serena e, per di più, gli è stato impedito il proseguo degli studi, verso cui mostravano fin da piccoli una spiccata predisposizione ed interesse, con gravi pregiudizi per il loro avvenire.
Il padre, tuttavia, rimane ancora fiducioso che i figli possano prendere consapevolezza di quanto gli è stato inconsapevolmente propinato e,
pur considerando le loro grandi difficoltà ma confidando nella loro grande
intelligenza e maturità, possano serenamente e responsabilmente riprendere presto gli studi interrotti. In tal caso il padre rimane sempre disponibile a prestar loro l’aiuto necessario.
MARIO ANDREA SALLUZZO - Rivista scientifica di psicologia, n. 8, gennaio
2006, pp. 6-18
La sindrome
di alienazione genitoriale (PAS): psicopatologia e abuso dell’affidamento
nelle separazioni. Interventi di confine tra psicologia e giustizia.
The parental alienation syndrome (PAS): psychopathology and abuse of custody in
separation. Borderline interventions between psychology and justice.
"Vi
sono individui che non hanno mai ucciso, eppure sono mille volte più cattivi di chi ha assassinato sei persone".
Fëdor Michajlovič Dostoevskij
Bibliografia
essenziale.
Tutte le tragedie (1991), di Euripide, a cura di Filippo Maria Pontani, Newton.
Medea: variazioni sul mito (1999), a cura di Maria Grazia Ciani, Marsilio.
Medea (431 a.C.), di Euripide.
Medea (1821), di Franz Grillparzer.
Lunga notte di Medea (1949), di Corrado Alvaro.
Medea (2003), di Lucio Anneo Seneca, Ets.
Medea (1970), film di Pier Paolo Pasolini, libero adattamento della Medea di Euripide.
Medea (1988), di Lars Von Trier, versione per la televisione.
Eneide (1967), di Virgilio, traduzione di Rosa Calzecchi Onesti, Torino,
Einaudi.
Le assistenti sociali rubano i bambini?, (1994), Cirillo S., Cipollini
M.V., Milano, Cortina.
Le famiglie maltrattanti, (1989), Cirillo S., Di Blasio P., Milano,
Cortina.
Dizionario di antropologia, (2000), Fabietti U., Remoti F.,
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Sulla violenza, (1996), Héritier F., Meltemi.
Medea tra noi: le madri che uccidono il proprio figlio, (2002), Nivoli
G., Carocci.
Nuovo Codice Penale, Libro Secondo, Dei delitti in particolare.
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Münchausen Syndrome by Proxy, (1995), Karlin NJ., Battleboro Retreat Psychiatric
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Polle syndrome: chronic diarrea in Münchausen’s child, Ackerman NB, Stroebel CT.
Demoni del focolare. Mogli e madri che uccidono, (2003), di Isabella
Merzagora Betsos, Torino, Centro Scientifico Editore.
Manuale Diagnostico e Statistico dei disturbi mentali, (1994), DSM IV, Milano,
Masson.
Link utili:
SINDROME
DELLA MADRE MALEVOLA
(Prof. Ira Daniel TURKAT, della Clinica Psichiatrica dell’Università di Stato della Florida - USA)
http://madresenzacattedra.blogspot.com/2007/02/la-sindrome-della-madre-malevola_19.html
(Commento alla relazione del Prof. Ira Daniel TURKAT)
http://madresenzacattedra.blogspot.com/2007/02/il-complesso-di-medea.html
(Dr.ssa Laura Catalli)
http://madresenzacattedra.blogspot.com/2006/09/mamme-folli-o-senza-cuore-succede-molto.html
(Elisa Lucchesini - Fonte: “Madri che uccidono”, Prof.ssa Isabella Merzagora Betsos
- VII Congresso Nazionale SOPSI - Roma, febbraio 2002)
http://www.gesef.it/dossier.htm
(Pagina del sito dell'Associazione "Genitori separati dai figli")
http://www.geocities.com/childabduction/figlicontesi.html
("Figli contesi", di Massimo Generoso)
(PARENTAL ALIENATION SYNDROME (PAS), Sindrome da alienazione
genitoriale)
Wera Fischer. Psicologa SINSHEIM (RFT)
Richard A. Gardner: The Parental Alienation Syndrome. Creative Therapeutes. Cresskill 1992.U.S.A
http://it.youtube.com/watch?v=xPdCOWNOvP4 ALIENAZIONE GENITORIALE (PAS)
http://it.youtube.com/watch?v=WnN8ba4szE8 FIGLIPERSEMPRE a LA6 TV – parte1
http://it.youtube.com/watch?v=06Ldo4Fj4xE FIGLIPERSEMPRE a LA6 TV – parte2
http://it.youtube.com/watch?v=TcSdR3RwWok FIGLIPERSEMPRE a LA6 TV – parte3
http://it.youtube.com/watch?v=3SKgmFwlnnU FIGLIPERSEMPRE a LA6 TV – parte4
http://it.youtube.com/watch?v=LUPtCtaswvY Vittorio Vezzetti al Maurizio Costanzo Show
http://it.youtube.com/watch?v=FFoCx1OmJsU Natale a Milano: parla l'associazione "Papà separati"
http://it.youtube.com/watch?v=Pqm1C7SeOeg Sistema rapido per eliminare il coniuge
http://it.youtube.com/watch?v=w3PfTG_Hijg La sua Voce x tanti papà separati
http://www.youtube.com/watch?v=iYRCs4AM5wM parte1
http://www.youtube.com/watch?v=ZJk2XMdGpWw parte2
http://www.youtube.com/watch?v=W_xSUXK2S8E parte3
Nota importante.
La presente dissertazione e stata resa esclusivamente per fini scientifici e
socio-culturali. Pertanto gli avvenimenti mitologici e moderni appena descritti sono assolutamente veri, né potevano essere modificati pena la perdita dell'analogia fra i fatti dolorosamente reali e quelli mitologici.
Tuttavia, al fine di rendere irriconoscibili i personaggi moderni, alcune loro specificità
(età e indirizzo degli studi dei figli, e corrispondentemente anche la professione
del padre, che è la stessa degli indirizzi di studio dei figli) di proposito sono state similmente alterate.
Gli studi e l'attività della madre, invece, sono rispondenti al vero, al
solo scopo di sottolineare la gravità dei comportamenti pregressi, qui solo
riassunti, e la potenziale pericolosità sociale che ancora ne può derivare
dall'esercizio della sua funzione di educatrice in una scuola pubblica.
I fatti testé esposti, per l'appunto, potrebbero essere motivo di seria preoccupazione
per le famiglie dei suoi allievi e per l'istituzione scolastica ove presta
servizio.
Beethoven,
Herriot e Benedetto
Croce sostenevano che "la Cultura è ciò che rimane quando si è
dimenticato tutto". Purtroppo ci sono persone che se dovessero
dimenticare tutto non rimane assolutamente niente.
Sempre con l'obiettivo di rendere irriconoscibili i personaggi moderni, non sono stati
precisati i luoghi in cui si sono svolti gli avvenimenti attuali, che oltremodo
sono irrilevanti per la predetta
analogia a carattere storico-socio-culturale. La Sindrome di Medea non
ha connotazioni geografiche specifiche. Più in generale, tale patologia non ha
prerogative temporo-spaziali.
Pertanto, ogni riferimento a persone specificatamente descritte è puramente
casuale.
Se i veri protagonisti, che per abitudine denunciano anche le mosche, dovessero
adire le vie legali perché si sentirebbero identificati, tale azione, oltre a
confermare esplicitamente la veridicità di tutti gli avvenimenti narrati e
l'ammissione evidente di partecipazione agli stessi con le relative conseguenze
civili e penali a loro carico, causerebbe la pubblicazione su questa stessa pagina delle loro complete e reali
generalità. Questo perché, oltretutto, l'atto giudiziario rende
automaticamente pubblici i fatti e pertanto non ci sarebbe più motivo di
conservare l'anonimato dei protagonisti.
Medea offre coppa avvelenata a Teseo, figlio del re Egeo - 1910, William Russell
Flint (1880-1969)
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